https://limateneo.com/index.php/QCSI/issue/feedQuaderni del Conservatorio della Svizzera Italiana2024-01-17T17:48:47+00:00Massimo Zicarimassimo.zicari@conservatorio.chOpen Journal Systemshttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/121Sequenza III di Luciano Berio: prassi esecutiva e autorità del compositore Un’intervista di Massimo Zicari a Luisa Castellani2024-01-17T16:29:44+00:00Massimo Zicariugo.giani@lim.itLuisa Castellaniugo.giani@lim.it<p>il volume si apre con un’intervista a Luisa Castellani, docente di canto e interprete di riferimento per il repertorio del Novecento, legata personalmente a Luciano Berio, col quale lavorò a lungo registrando alcune delle sue più importanti composizioni per voce.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/122L’ interpretazione di un brano atonale del ’900 con allievi al primo anno di violoncello: strategie didattiche in azione2024-01-17T16:42:25+00:00Cristina Belluugo.giani@lim.it<p>Nel secondo contributo, Cristina Bellu indaga le strategie di insegnamento adottate nel lavoro sull’interpretazione di un brano atonale con bambini al primo anno di violoncello. Nel constatare come il repertorio violoncellistico sia costellato di compositori del Novecento, l’autrice osserva la mancanza di materiali didattici che, nel momento di affrontare la musica contemporanea, aiutino i giovani allievi nel processo di costruzione di senso e riducano al minimo il rischio che questa musica suoni come un accumulo di incomprensibili e spesso sgradevoli bizzarrie.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/123I 24 Caprichos de Goya di Mario Castelnuovo-Tedesco: idiosincrasie strumentali e soluzioni interpretative2024-01-17T16:51:41+00:00Sofia Silvestriniugo.giani@lim.it<p>Sofia Silvestrini, durante l’ultimo anno di Bachelor, si è occupata delle difficoltà che ruotano intorno alle soluzioni compositive adottate da Mario Castelnuovo-Tedesco nei <em>Caprichos de Goya</em> per chitarra. Come ci ricorda l’autrice, compositori come Castelnuovo-Tedesco, sollecitati da un interprete d’eccezione come Andrés Segovia, scrivevano per chitarra senza possedere una conoscenza adeguata dello strumento, delle sue diteggiature, della distribuzione delle voci, dei suoi registri.<br>La mancanza di queste conoscenze ha portato a comporre brani in cui interi passaggi musicali si scontrano con le possibilità dello strumento e, per essere eseguiti, devono essere modificati.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/124Danzar sull’arco, suonar nei passi. L’utilizzo della danza per lo sviluppo di competenze ritmiche e interpretative nel violino2024-01-17T16:57:29+00:00Enrico Ostiugo.giani@lim.it<p>Enrico Osti incrocia il metodo Dalcroze e le teorie di Vygotskij sull’appropriazione degli artefatti culturali per sviluppare un approccio al repertorio barocco basato sui passi di danza e sull’immersione culturale. Si tratta non solo di riprodurre le sequenze di movimenti che permettono di interiorizzare il metro 3/4 in una danza come il minuetto, ma di riportare in vita la pratica storica del<br>ballo attraverso semplici ausili didattici e qualche accessorio di abbigliamento, con l’obiettivo di facilitare il processo di familiarizzazione con brani e autori molto distanti dalla quotidianità dei nostri giovani allievi. L’idea di un’esperienza didattica<br>più immersiva, come oggi si tende a dire, va oltre i problemi puramente tecnici, nella prospettiva di una educazione alla musica a tutto tondo.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/125La body percussion nell’insegnamento della fisarmonica2024-01-17T17:04:46+00:00Raffaele Diego Cardoneugo.giani@lim.it<p>Raffaele Diego Cardone presenta un’esperienza didattica che mira a verificare se l’uso della body percussion applicata all’insegnamento della fisarmonica può favorire la lettura, l’esecuzione corretta di alcune figure ritmiche e l’acquisizione consapevole dell’indipendenza e della coordinazione delle due mani.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/126L’ arco-pendolo nella didattica per violino2024-01-17T17:32:08+00:00Doriano Giovanni Maria Di Domenicougo.giani@lim.it<p>Doriano Di Domenico ha sperimentato un dispositivo in grado di fornire ai violinisti indicazioni visive e cinestetiche utili al controllo del movimento dell’arco rispetto al ponticello: l’arcopendolo. Nel quadro di una ben documentata discussione sugli aspetti motori e<br>posturali che qualificano l’apprendimento del violino e sui rischi derivanti da una cattiva gestione del proprio corpo, magari dovuta all’acquisizione di routine di studio inefficaci, l’arco pendolo si propone come un semplice strumento per sensibilizzare gli allievi al corretto movimento da compiere con il braccio destro. L’intervento proposto è servito a testare le prime impressioni suscitate dall’utilizzo di questo dispositivo con partecipanti di età diverse, nella prospettiva di poterlo utilizzare quale strumento didattico sussidiario, sia a lezione che nello studio a casa. Malgrado l’età dei partecipanti abbia condizionato le loro risposte, appare<br>chiaro che l’arco-pendolo può fornire un importante giovamento, agendo a livello sensoriale e motorio e fornendo informazioni visive e cinestetiche utili per intervenire sulla postura e sui gesti che braccio e avambraccio devono compiere per mantenere il movimento dell’arco parallelo al ponticello.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/127Disturbi specifici dell’apprendimento, sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività, Bisogni educativi speciali: un quadro generaLe2024-01-17T17:40:50+00:00Lia Piaia Bardelliugo.giani@lim.it<p>Il contributo di Lia Piaia-Bardelli si colloca a conclusione del Master of Arts SUPSI (doppio titolo) in Pedagogia musicale con specializzazione in Educazione Musicale Elementare e in Insegnamento dell’Educazione Musicale per il Livello Secondario I, la formazione che conduce al conseguimento di due titoli, proposta dal Conservatorio della Svizzera italiana e dal Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Il lavoro di Lia Piaia Bardelli riporta i risultati di una ricerca che intendeva verificare se e come la musica potesse favorire l’instaurarsi di dinamiche relazionali positive nel contesto della scuola elementare tra allievi con disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italianahttps://limateneo.com/index.php/QCSI/article/view/128Politiche urbane per la musica in Europa, dal secondo dopoguerra a oggi2024-01-17T17:48:47+00:00Franco Bianchiniugo.giani@lim.it<p>Franco Bianchini ci offre una breve retrospettiva sulle politiche urbane per la musica in Europa a partire dal secondo dopoguerra, individuando tre età distinte che definisce della ricostruzione, dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Sessanta, della partecipazione, dalla fine degli anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta, e del city marketing, dalla fine degli anni Ottanta all’inizio del nuovo secolo.</p>2024-01-17T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Quaderni del Conservatorio della Svizzera Italiana