Rivista di Analisi e Teoria Musicale
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<p style="text-align: justify;">La <em>Rivista di Analisi e Teoria Musicale</em> è una rivista <em>peer reviewed</em> fondata nel 1994 dall'associazione scientifica GATM – <em>Gruppo Analisi e Teoria Musicale</em>.</p> <p style="text-align: justify;">Pubblica studi in lingua italiana e in lingua inglese, dedicati all'analisi di repertori e pratiche musicali di ogni periodo storico, genere, stile e provenienza geografica. Particolare attenzione è rivolta alle interazioni tra teoria, estetica ed ermeneutica; alla storia della teoria musicale e allo studio dei processi creativi; alle prassi esecutive e all'analisi della performance; alle dinamiche dell'ascolto e ai contributi delle scienze cognitive nell'interpretazione dell'esperienza musicale.</p>LIMit-ITRivista di Analisi e Teoria MusicaleIl villancico barocco in Spagna e nelle colonie dell’America Latina
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<p>Manuel de Sumaya (c. 1679–1755) fu il più importante maestro di cappella attivo nelle colonie spagnole nel primo Settecento, e sebbene la sua importanza sia stata riconosciuta fin dal primo Ottocento, solo negli ultimi decenni sono state svolte approfondite ricerche sulla sua vita e opera. Sumaya è noto soprattutto per i suoi villancicos e la prima parte del saggio tratta di questo genere in Spagna e in America Latina: il contesto culturale e il modello spagnolo di riferimento per la Chiesa coloniale, le possibili origini del villancico, i suoi sviluppi cinque-seicenteschi e i mutamenti introdotti in Spagna nel primo Settecento, sotto la dinastia dei Borbone.<br>La seconda parte descrive per il lettore italiano la formazione, la produzione e lo stile di Sumaya, evidenziando le questioni irrisolte sia nella biografia che nella collocazione del suo stile. Segue l’analisi di quattro brani, scelti per approfondire quattro argomenti ancora problematici: la formazione di Sumaya e il rapporto con il suo maestro Antonio de Salazar; il concorso del 1715 per l’assunzione come maestro di cappella a Città del Messico; le caratteristiche della sua scrittura armonico- contrappuntistica in un villancico prettamente vocale; e l’importanza e la funzione degli strumenti nella costruzione formale del villancico e come elementi di modernità.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Egidio Pozzi
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2024-12-122024-12-122Crippled symmetry and proportion in Feldman’s Projection 2
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<p>Le partiture grafiche di Morton Feldman, nate a partire dai primi anni Cinquanta, si collocano agli albori delle pratiche compositive basate sull’indeterminazione.<br>Sebbene le esperienze del compositore in questo campo siano rimaste in parte nel cono d’ombra di quelle di John Cage, il suo apporto è fondamentale e profondamente differente. Secondo una diffusa convinzione, la musica di Feldman non si baserebbe su un metodo compositivo sistematico, e quindi l’analisi non potrebbe scoprirvi principi compositivi generali. Ma ricerche recenti hanno mostrato che dallo studio comparato delle sue partiture emergono relazioni strutturali costanti. Queste ricerche hanno messo in risalto sia l’importanza della componente grafica, sia la presenza di relazioni di proporzione e simmetria. Il concetto di <em>crippled simmetry</em> (“simmetria zoppa”), ovvero la presenza di configurazioni di elementi musicali legati da relazioni di simmetria, con però un certo grado di imperfezione e sproporzione, si è rivelato centrale in molta musica di Feldman. Questo saggio applica tali metodi analitici a <em>Projection 2</em>, una delle prime pagine di Feldman caratterizzate dall’uso sperimentale di una partitura grafica e di altezze indeterminate.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Marco Targa
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2024-12-122024-12-122Temi d’inganno e strutture variabili: John Coltrane e la ricerca della verità permanente
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<p>Il tema d’inganno è una risorsa utilizzata dai musicisti jazz e consiste nel predisporre due strutture differenti per lunghezza e/o accordi, una per esporre il tema e un’altra per improvvisare. Dal 1962 John Coltrane ha impiegato diversi temi di inganno, sia suoi originali, sia modificando temi altrui, in situazioni tonali e modali. L’analisi rivela che Coltrane affrontava composizione e arrangiamento di queste strutture come processi: le forme sono sottoposte a cambiamenti continui, sia da un concerto all’altro (anche nel giro di poche settimane), sia durante l’esecuzione. Questi brani ebbero vita breve nel repertorio del sassofonista, che considerava ogni performance come il risultato provvisorio di una ricerca inesausta verso una qualche verità sfuggente.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Stefano Zenni
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2024-12-122024-12-122Baroque Trade Unionism
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<p>Roque Jacinto de Chavarría (1688–1719) fu un compositore di origine ispanica e amerindia che visse e operò nel Vicereame del Perù, in particolare nella cattedrale della città di La Plata, oggi chiamata Sucre, in Bolivia. Un suo villancico a sei voci e basso continuo, <em>¡Fuera, fuera! Háganles lugar</em>, presenta un testo in cui un gruppo di indios, nel loro spagnolo approssimativo e infarcito di vocaboli locali, protestano perché sono venuti in chiesa per adorare Gesù Bambino nel presepe e hanno scoperto che tutti i personaggi raffigurati sono bianchi. La musica composta da Chavarría non sembra contenere elementi di ispirazione amerindia, ma contiene forti elementi di ispirazione afro-peruviana, che l’analisi individua e analizza.<br>Considerandola nell’insieme di testo e musica, la composizione risulta essere un documento importante e sorprendentemente avanzato della sintesi tri-culturale costruita dai maestri di cappella del Vicereame del Perù, sulla base dei modelli importati dalla Spagna e dell’esempio anteriore venuto dal Messico.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Marcello Piras
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2024-12-122024-12-122Souvenir de Porto Rico di Louis Moreau Gottschalk
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<p>Nella musica di Louis Moreau Gottschalk, e in particolare in <em>Souvenir de Porto Rico</em> (1857), si possono riscontrare caratteristiche del futuro ragtime: figure ritmiche, variazioni delle stesse, uso del cromatismo in senso sia melodico che armonico, e in parte anche l’idea di forma, testimoniano l’evoluzione musicale della New Orleans di metà Ottocento, influenzata dalla musica afro-caraibica, verso il nuovo linguaggio e verso quello in seguito conosciuto come jazz. L’articolo analizza <em>Souvenir de Porto Rico</em> sia nel linguaggio, sia nell’elaborazione compositiva, attraverso un’indagine dal generale al particolare secondo i vari parametri che lo caratterizzano:<br>la forma, la melodia, la poliritmia, la dinamica, la marcia come rappresentazione sonora e infine il carattere improvvisativo del brano, che non è un parametro vero e proprio ma semmai una forma di pensiero tipicamente americana.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Stefano Carloni
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2024-12-122024-12-122Cubano Be, Cubano Bop
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<p>George Allan Russell (1923–2009) occupa un posto fondamentale nella storia del jazz per la sua attività di pianista, compositore e teorico. Finora l’attenzione dei musicologi si è concentrata soprattutto sulla sua teoria, il Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization, trascurando gran parte della produzione musicale. Il presente saggio approfondisce lo studio delle tecniche compositive adoperate da Russell in <em>Cubano Be, Cubano Bop</em> (1947). L’analisi si avvale di preziosi documenti d’autore ed esamina tutte le registrazioni e le partiture disponibili. La musica è analizzata alla luce del Concept nella sua prima versione, fino a oggi poco considerata in questo senso. Sono studiati anche gli aspetti delle tecniche compositive non teorizzati da Russell, e che emergono solo dall’esame della musica. Infine, l’analisi del rapporto fra <em>Cubano Be, Cubano Bop</em> e il movimento pan-africano rivela la complessa stratificazione di significati che l’opera contiene.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html">https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6864-2024-2-9788855432559.html</a></p>Lodovico Berto
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2024-12-122024-12-122