Recercare. Rivista per lo studio e la pratica della musica antica
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<p>Rivista per lo studio e la pratica della musica antica</p> <p><em>Journal for the study and practice of early music</em></p> <p><strong>Recercare</strong> pubblica articoli sulla musica e la cultura musicale italiane o sulle relazioni musicali intercorse fra l’Italia e gli altri paesi, nel periodo compreso fra il quattordicesimo secolo e il primo Ottocento. Saranno presi in considerazione contributi in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo. </p>LIM Editriceit-ITRecercare. Rivista per lo studio e la pratica della musica antica1120-5741«Senza alcuna pretesa»: un ricordo di Patrizio Barbieri
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<p>Un ricordo del compianto Patrizio Barbieri.</p>Arnaldo Morelli
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2024-12-122024-12-1236«Dalla musica vengon più eccitati i suoi generosi pensieri»
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<p>Tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento molti esponenti della nobiltà fiorentina contribuirono in modo sostanziale alle varie forme di intrattenimento, sia a corte sia nel resto del capoluogo granducale. Tra questi vi fu Alessandro Del Nero (1568–1650), barone di Porcigliano. Mecenate di molti pittori e musicisti, Del Nero partecipò attivamente a numerosi balli, barriere e giostre organizzati a Firenze. Fu dedicatario del <em>Primo libro de arie a una e due voci</em> di Domenico Visconti (Venezia, 1616) e delle <em>Varie musiche… Libro sesto</em> di Raffaello Rontani (Roma, 1622). Il Palazzo Del Nero fu inoltre spesso sede di spettacoli musicali, balli e mascherate, a cui presero parte membri dell’aristocrazia fiorentina e, occasionalmente, gli stessi granduchi. Attingendo a materiali d’archivio, lettere ed estratti dei diari di corte di Cesare Tinghi, il presente saggio indaga l’attività di mecenatismo di Alessandro Del Nero, in particolare nei confronti dei musicisti, nonché la sua partecipazione diretta alla vita musicale e culturale più ampia della Firenze del primo Seicento.</p> <div class="rte"> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6821-dalla-musica-vengon-piu-eccitati-i-suoi-generosi-pensieri-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim">https://www.lim.it/it/recercare/6821-dalla-musica-vengon-piu-eccitati-i-suoi-generosi-pensieri-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> <p> </p> </div>Maddalena Bonechi
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2024-12-122024-12-1236Monsignor Lorenzo Corsi, mecenate di virtuose di musica nella Firenze del Seicento
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<div class="rte"> <p>Avvalendosi di ampia documentazione inedita, il saggio illustra i tempi e i modi del mecenatismo musicale del fiorentino monsignor Lorenzo Corsi (1601–1656), un interessante caso di relazione con le arti, che si sviluppò nei luoghi in cui visse: Roma, Avignone e, soprattutto, Firenze, tra gli anni Trenta e Cinquanta del Seicento. Viene sottolineata l’appartenenza di monsignor Corsi a una famiglia che poteva vantare una solida tradizione musicale, in quanto suo padre era quel Jacopo Corsi il cui nome resta legato alla nascita dell’opera in musica a Firenze per aver patrocinato la rappresentazione di una <em>Dafne</em> con musica di Jacopo Peri su libretto di Ottavio Rinuccini. Gli interessi musicali dei Corsi non si fermarono quindi a quell’episodio ma trovarono una continuità in Lorenzo, che nel corso della sua vita si dedicò al collezionismo, soprattutto di quadri, e acquistò o fece realizzare preziosi strumenti musicali, che dovevano servire alle esecuzioni musicali da lui promosse nelle sue residenze fiorentine. Frequente fu poi, da parte di monsignor Corsi, la protezione accordata alle virtuose di musica, cantanti, strumentiste e compositrici. Dai documenti utilizzati emergono almeno tre di queste donne: la padovana Emilia Bassano e le fiorentine Lucrezia Secchioni e Maria Angiola Giunta. Le modalità adottate dal Corsi per sostenere queste artiste appaiono degne di interesse per quanto diffuse a Firenze della prima metà del Seicento, soprattutto negli ambienti da lui frequentati, quelli dei principi medicei e cardinali, quali Carlo e Giovan Carlo, per conto dei quali Corsi rivestì ruoli di rilievo, condividendone gusti artistici e culturali.</p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6822-monsignor-lorenzo-corsi-mecenate-di-virtuose-di-musica-nella-firenze-del-seicento-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim" target="_blank" rel="noopener">https://www.lim.it/it/recercare/6822-monsignor-lorenzo-corsi-mecenate-di-virtuose-di-musica-nella-firenze-del-seicento-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> </div>Donatella Pegazzano
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2024-12-122024-12-1236Nuove acquisizioni su Francesca Campana, compositrice e «maestra nell’arte» musicale
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<div class="rte"> <p>Coniugando la rilettura di fonti note e nuove ricerche d’archivio, l’articolo approfondisce la figura e la carriera di Francesca Campana (ca. 1607–1665), cantante, strumentista e compositrice attiva a Roma nei decenni centrali del Seicento, nota in particolare per aver pubblicato una raccolta di proprie musiche: <em>Cantate et arie a una, due, e tre voci</em> (Roma, Robletti, 1629). Oltre alla precisazione di alcuni aspetti della sua esperienza biografica, i documenti emersi permettono in particolare di avviare una riconsiderazione ad ampio raggio del suo ruolo di virtuosa di musica. Grazie a un inedito carteggio, qui presentato e analizzato, è possibile delinearne l’attività di insegnante, all’interno una rete di intensi scambi musicali che supera i confini della città pontificia. Nel 1662, infatti, a Francesca fu affidato l’insegnamento di Angela Soci, una giovane musicista per conto del cardinale Giovan Carlo de’ Medici, che avrebbe voluto poi prenderla al servizio della corte fiorentina. La virtuosa romana dedicò diversi mesi alla formazione della giovane cantante. In questa prospettiva, il caso di Francesca Campana appare assai illuminante, perché permette di di far luce su un’ampia rete sociale e professionale intorno alle virtuose di musica, e su aspetti finora nascosti del rapporto maestra-allieva, sulle pratiche di insegnamento vocale e strumentale e, infine, di osservare in parallelo particolari aspetti della mobilità dei musicisti e della circolazione del repertorio.</p> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6823-nuove-acquisizioni-su-francesca-campana-compositrice-e-maestra-nellarte-musicale-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim" target="_blank" rel="noopener">https://www.lim.it/it/recercare/6823-nuove-acquisizioni-su-francesca-campana-compositrice-e-maestra-nellarte-musicale-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> </div>Chiara Pelliccia
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2024-12-122024-12-1236The Bentivoglio and music, 1605‒1684
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<div class="rte"> <p>Grazie ai preziosi libri di Dinko Fabris e Sergio Monaldini, il ruolo significativo svolto nel diciassettesimo secolo da diversi membri della famiglia Bentivoglio, quali mecenati delle musica e del teatro, è diventato sempre più chiaro. Sebbene Fabris e Monaldini abbiano pubblicato una parte significativa della corrispondenza dei Bentivoglio, per la maggior parte conservata nell’Archivio di Stato di Ferrara, i due studiosi non hanno preso in considerazione quella parte della corrispondenza che dall’inizio dell’Ottocento è conservata nella Raccolta Stefani dell’Archivio di Stato di Venezia. Un’esplorazione di questo fondo dal punto di vista storico-musicale ha rivelato un lotto di quindici lettere, concernenti vari aspetti della musica seicentesca, che vengono pubblicate e commentate per la prima volta in questo articolo. Oltre a confermare le molteplici attività dei Bentivoglio quali organizzatori di spettacoli e mecenati di musicisti, le lettere offrono anche interessanti spunti sulle strategie dei collezionisti di musica, sulle circostanze politico-musicali di determinati eventi e sullo scambio di musicisti nel periodo compreso fra 1605 e 1684.</p> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6824-the-bentivoglio-and-music-16051684-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim">https://www.lim.it/it/recercare/6824-the-bentivoglio-and-music-16051684-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> <p> </p> </div>Michael Klaper
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2024-12-122024-12-1236La musica di Carlo Ambrogio Lonati alla corte di Francesco II d’Este
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<div class="rte"> <p>Personaggio poliedrico e per certi versi ancora misterioso, Carlo Ambrogio Lonati (ca. 1645 – <em>post</em> 1701) entrò in contatto con la corte estense di Modena tra la fine del 1685 e l’inizio del 1686. Rimase quindi in stretto contatto con l’ambiente modenese, componendo il dramma per musica <em>I due germani rivali</em>, con cui l’autunno seguente venne riaperto il Teatro Fontanelli. Sebbene le notizie attualmente disponibili non permettano di ricostruire in modo puntuale il soggiorno di Lonati a Modena, lo studio del fondo musicale estense testimonia la sedimentazione delle sue opere nella collezione ducale e dimostra che il compositore ebbe modo di incidere sulla vita musicale della corte. In questo articolo vengono avanzate alcune ipotesi circa l’acquisizione della musica di Lonati a Modena, proponendo, nel contempo, una revisione dei problemi attribuitive delle sue composizioni violinistiche attraverso lo studio dei manoscritti e del contesto archivistico d’appartenenza, con lo scopo di evidenziare le interrelazioni presenti fra le diverse fonti e offrire un quadro globale e aggiornato.</p> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6825-la-musica-di-carlo-ambrogio-lonati-alla-corte-di-francesco-ii-deste-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim">https://www.lim.it/it/recercare/6825-la-musica-di-carlo-ambrogio-lonati-alla-corte-di-francesco-ii-deste-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> </div>Federico Lanzellotti
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2024-12-122024-12-1236Donato Ricchezza (1651–1731) maestro di cappella dei Girolamini di Napoli:
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<div class="rte"> <p>Donato Ricchezza, compositore attivo a Napoli fra tardo Seicento e primo Settecento, è ancora oggi quasi del tutto ignorato dai dizionari biografici e musicali, malgrado che di lui ci sia pervenuta una considerevole produzione di musica sacra e oratoriale, conservata nell’Archivio dei Girolamini a Napoli. Attraverso inediti documenti, l’articolo permette di delineare meglio la biografia di questo compositore a partire dal luogo e data di nascita (Matera, 17 giugno 1651) e di morte (Napoli, 2 marzo 1731). Grazie ai documenti è stato possibile ricostruire la sua carriera ecclesiastica, come pure gli anni della sua formazione al Conservatorio di Santa Maria di Loreto e la lunga attività presso la congregazione dell’Oratorio (Girolamini) di Napoli, dove prestò servizio prima come organista e poi come maestro di cappella, tra il 1680 e il 1716 circa.</p> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6826-donato-ricchezza-16511731-maestro-di-cappella-dei-girolamini-di-napoli-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim">https://www.lim.it/it/recercare/6826-donato-ricchezza-16511731-maestro-di-cappella-dei-girolamini-di-napoli-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> </div>Maria Cristina D’Alessandro
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2024-12-122024-12-1236Pasticcio production in eighteenth-century Milan
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<p>The article aims to enrich knowledge of eighteenth-century Italian opera by focusing on some unusual opera management procedures adopted during the production of Demetrio (1748-1749) at the Regio Ducal Teatro in Milan. Through an in-depth examination of correspondence exchanged between the Neapolitan composer Pietro Pulli (1710-1759), the Milanese authority (perhaps the impresario, an agent, or someone writing for him), and Giuseppe Baldan, a Venetian copyist, unpublished aspects of the opera's compositional process are examined.</p> <p> </p> <p><a href="https://www.lim.it/it/recercare/6827-pasticcio-production-in-eighteenth-century-milan-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim">https://www.lim.it/it/recercare/6827-pasticcio-production-in-eighteenth-century-milan-9788855433877.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim</a></p> <p> </p>Eric Boaro
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2024-12-122024-12-1236