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Codici per cantare. I Libroni del Duomo nella Milano sforzesca
Edited by Daniele V. Filippi, Agnese Pavanello
I Libroni preparati per la cappella musicale del Duomo sotto la direzione di Franchino Gaffurio sono fra le più preziose testimonianze della vita culturale a Milano fra Quattro e Cinquecento. Imponenti per dimensioni, seppur non esteticamente ricercati, i manoscritti tramandano il variegato repertorio di polifonia che risuonò fra le arcate della cattedrale ancora in cantiere in un periodo particolare e decisivo nella storia della città. Gli anni, infatti, in cui il maestro di cappella Gaffurio (in carica dal 1484) allestisce i quattro Libroni, includendovi composizioni per la messa e i vespri di autori come Compère, Weerbeke, Josquin e Isaac, oltre alle proprie, sono quelli dell’ascesa di Ludovico il Moro, della sua drammatica caduta e poi del primo dominio francese sul ducato di Milano. Gli anni, insomma, che chiudono l’epoca e l’epopea dei Visconti e degli Sforza (a prescindere dalle successive effimere restaurazioni) e riconfigurano il destino della città su orizzonti geopolitici diversi. Il presente volume raccoglie, come in un polittico, una serie di studi dedicati ai Libroni e organizzati in due pannelli: il primo di carattere interdisciplinare (con interventi sul contesto culturale, sociale e liturgico nella Milano del tempo), il secondo di taglio specificamente musicologico (con approfondimenti sul repertorio dei Libroni, dai motetti missales alle composizioni per l’Ufficio). Completa l’opera un nuovo Catalogo dei Libroni, che si propone come punto di riferimento per ogni futura esplorazione dei manoscritti gaffuriani.
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Musica e cultura nella Padova di Pietro Bembo
L’umanista e letterato veneziano Pietro Bembo (Venezia 1470 – Roma, 1547) fu uno dei personaggi più illustri e influenti del Rinascimento italiano. Le sue opere letterarie, tra cui spiccano Gli Asolani e le Prose della volgar lingua, ebbero un immediato successo e continuarono ad essere lette e commentate per decenni, anche dopo la sua morte. Durante la sua lunga vita, Bembo viaggiò molto in tutta la penisola italiana e soggiornò in alcuni dei principali centri politici e culturali dell’epoca, entrando a contatto con molte delle figure di spicco di quegli anni: regnanti, papi, intellettuali e artisti.
DOI: 10.53152/1231
Negli ultimi anni, gli studi su Bembo non si sono più concentrati unicamente sulla sua produzione letteraria, ma hanno cercato di delinearne un ritratto a tutto tondo che prendesse in considerazione la molteplicità dei suoi interessi. Il presente volume, concepito proprio in quest’ottica, raccoglie contributi che ruotano attorno al periodo trascorso da Bembo a Padova (1522–1539). I saggi, di taglio musicologico, letterario o artistico ma ricchi di spunti interdisciplinari, restituiscono un quadro vivace degli stimoli culturali offerti dalla città e degli interessi e contatti di Bembo in quegli anni. -
Organizzare l’Opera (1861–1918)
Cristina Scuderi
Il libro offre una panoramica sul sistema di produzione operistica nei teatri d’Istria, Fiume e Dalmazia nel periodo compreso tra 1861 e 1918, alla luce dei network multiculturali tra impresari, direttori teatrali, cantanti, musicisti ed editori. La ricca documentazione inedita proveniente dagli archivi e biblioteche di Pola, Fiume, Zara, Sebenico, Spalato e Ragusa ha consentito per la prima volta di osservare in modo unitario i teatri di queste città per quanto concerne pratiche, procedure e consuetudini organizzative.
Sono stati indagati nel dettaglio il meccanismo di sovvenzioni alle stagioni d’opera, il ruolo dell’ammontare della dotazione o assenza di finanziamento pubblico sulla tipologia e qualità di spettacolo, le strategie di mediazione attuate dagli agenti e il modo in cui si strutturava la loro comunicazione. Un importante censimento di impresari e agenti attivi in loco ha portato all’identificazione di chi in prima persona gestiva i complessi network operistici. L’analisi di centinaia di lettere, testimonianza di un costante scambio tra impresari e direzioni, ha consentito di esaminare a fondo le proposte di stagione d’opera. Quali erano le richieste più comuni che gli impresari avanzavano alle direzioni teatrali? Quali erano le condizioni imposte da queste ultime? Chi e sulla base di quali criteri vinceva un appalto?
La minuziosa mappatura del repertorio operistico rappresentato nelle singole località ha permesso di riflettere sull’alternanza di titoli italiani, francesi o tedeschi nei cartelloni, così come di tracciare gli spostamenti del materiale di scena e del personale artistico. I contratti o documenti di pagamento ad esso riferiti hanno messo in luce le effettive condizioni lavorative dell’epoca, portando ad una più generale riflessione su vantaggi e svantaggi professionali a carico di cantanti e musicisti che si esibivano presso questi teatri.
Microstorie e concreti casi studio in questa ricerca si intrecciano sulla base di un’unica comune macrostoria, che è quella del tardo impero asburgico osservato sotto la lente del vivace mix culturale dato dalla coesistenza dell’elemento croato, italiano e austriaco.DOI: 10.53152/1193
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Tra Napoli e Parigi. Storie di una migrazione libraria
Giulia Giovani
Le biblioteche musicali del Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli e del Conservatoire di Parigi videro la luce negli stessi anni con il fine comune di servire la didattica e divenire luoghi cardine per la costruzione di una memoria collettiva.
Partendo dall’illustrazione dei rapporti tra i due centri urbani, questo volume analizza i primi decenni di vita delle due biblioteche guardando alle differenti modalità di accrescimento delle collezioni, mostrando l’interesse generale dei francesi per il patrimonio musicale napoletano e individuando le carte che migrarono dalla città vesuviana verso Parigi in età napoleonica.
Attraverso l’analisi di documenti archivistici, partiture, carteggi degli emissari napoleonici in Italia in larga parte inediti, è narrato un capitolo di storia musicale intrecciato a doppio filo con le operazioni di sottrazione di opere d’arte attuate dai funzionari di Napoleone in Italia. -
Reopening Gaffurius’s Libroni
Edited by Agnese Pavanello
Agnese Pavanello — Introduction
Daniele V. Filippi — The Making and the Dating of the Gaffurius Codices: Archival Evidence and Research Perspectives
Martina Pantarotto —‘Scripsi et notavi’: Scribes, Notators, and Calligraphers in the Workshop of the Gaffurius Codices
Daniele V. Filippi — Gaffurius’s Paratexts: Notes on the Indexes of Libroni 1–3
Cristina Cassia — Gaffurius at the Mirror: The Internal Concordances of the Libroni
Agnese Pavanello — The Non-Milanese Repertory of the Libroni: A Potential Guide for Tracking Musical Exchanges
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SAMIC. Sound Archives and Musical Instruments Collections
A cura di Ilario Meandri e Cristina Ghirardini
1. IntroduzioneIlario Meandri, Cristina Ghirardini, Guido Raschieri,
2. La catalogazione degli strumenti musicali: l’insegnamento di Febo Guizzi
Giorgio Bevilacqua, Filiberto Chiabrando, Giacomo PatruccoCristina Ghirardini
3. Guida al sistema di catalogazione (v. 0.1)Ilario Meandri e Cristina Ghirardini
4. SAMIC information system: soluzioni interoperabili per la catalogazione degli strumenti musicaliGiorgio Bevilacqua
5. Normativa e standard per la descrizione di documenti sonori in ambito etnomusicologicoElisa Salvalaggio
6. Un approccio sostenibile e flessibile per la digitalizzazione di beni museali: dalle immagini ai modelli 3DGiacomo Patrucco e Filiberto Chiabrando
Appendice 1 Esposizione dei modelli 3DIlario Meandri
Versione della documentazione: 0.1 (11_2019).
Changelog: 1/11/2019 – la guida al sistema catalografico e la documentazione sono alla loro prima versione.
Versione dell’applicativo di back end: ver. 0.1 (11_2019).
Changelog: 1/11/2019 – l’applicativo è alla sua prima versione.
Versione dell’applicativo di front end – End point SPARQL ver. 0.1 (11_2019).
Changelog: 1/11/2019 – l’applicativo è alla sua prima versione.