Les Mamelles de Tirésias by Francis Poulenc
The authenticity of desire «beyond all this folly»
Abstract
Fra i titoli che debuttarono nel triennio 1945–1947 nel panorama del teatro musicale europeo, Les Mamelles de Tirésias di Francis Poulenc (3 giugno 1947, Opéra Comique, Parigi) spicca per l’ottima riuscita dell’effervescente messa in musica del dramma surrealista di Guillaume Apollinaire.
Per la natura del suo soggetto, palesemente correlato alle questioni di genere, questa opéra-bouffe in due atti e un prologo è stata oggetto di studio nell’ambito della queer musicology [Allred 2013]. A partire dagli anni Duemila, si sono proposte letture ermeneutiche della produzione del compositore tese a individuare nel suo atteggiamento ambiguo rispetto alla propria omosessualità, vissuta come un open secret nella sfera pubblica, una possibile chiave di lettura della sua estetica (da Clifton [2002]). La prospettiva d’indagine affermatasi più di recente si focalizza sull’espressività camp [Moore 2012; 2016; 2018; Purvis 2018].
La mia lettura delle Mamelles de Tirésias non va nella direzione di un’interpretazione camp dell’opera. Intendo invece dimostrare che la musica allude all’intensità del desiderio queer dietro la maschera comica del fraintendimento identitario dato dal travestimento del Marito (baritono). Analizzerò pertanto le scene in cui si rappresentano il primo incontro del personaggio con il Gendarme (baritono), nel primo atto, e quello tra lui e il Giornalista (tenore), nel secondo atto. Mentre il testo cantato produce l’effetto comico mediante gli scambi di battute tra le due parti maschili, la musica ora enfatizza la comicità, ora si fa invece portavoce di una grande profondità emotiva. La prospettiva d’indagine sulle due scene mostrerà come Poulenc racconta il desiderio omosessuale attraverso le note, che danno espressione a un sentire autentico carico di eros e nostalgia.