Cosa fa l’analisi all’opera

Autori

  • Jean-Marc Chouvel

Abstract

Dopo aver considerato, con Marcel Proust, i diversi momenti e forme di accesso a un’opera, si tornerà a un punto di vista molto assiomatico sull’analisi, con una panoramica epistemologica di quella che i fisici chiamano “analisi di Fourier”. Prenderemo in considerazione questo esempio e il modello totalmente matematizzato che trasmette, per proporre un primo approccio teorico di ciò che è un oggetto musicale con e senza analisi. Cercheremo poi di estendere le idee proposte da questo modello ai meccanismi più complessi proposti dall’”analisi cognitiva”. Le relazioni interconnesse tra descrizione, rappresentazione e interpretazione sembrano essere cruciali per la pratica dell’analisi musicale. La questione deontologica della “neutralità” dell’analista (da non confondere con l’idea di “livello neutro” nella terminologia di Molino-Nattiez) deve essere confrontata con l’ineludibile focalizzazione su un punto di vista (che non può essere ridotto a mera soggettività). Si sottolinea l’importanza di quello che Otto Laske ha definito “agenda” e la necessaria trasparenza della sua enunciazione. L’implementazione dell’algoritmo di analisi cognitiva fornisce un buon esempio della necessità di questi concetti e ci permette di immaginare come i nuovi strumenti per la musicologia influenzeranno la nostra comprensione della musica in futuro, proprio come il sonogramma ha influito sulla nostra comprensione del suono.

https://www.lim.it/it/rivista-di-analisi-e-teoria-musicale/6461-cosa-fa-lanalisi-allopera-9788855431736.html#/1-tipo_prodotto-pdf_lim

Pubblicato

2023-11-02