Nuove acquisizioni su Francesca Campana, compositrice e «maestra nell’arte» musicale

Autori

  • Chiara Pelliccia

Abstract

Coniugando la rilettura di fonti note e nuove ricerche d’archivio, l’articolo approfondisce la figura e la carriera di Francesca Campana (ca. 1607–1665), cantante, strumentista e compositrice attiva a Roma nei decenni centrali del Seicento, nota in particolare per aver pubblicato una raccolta di proprie musiche: Cantate et arie a una, due, e tre voci (Roma, Robletti, 1629). Oltre alla precisazione di alcuni aspetti della sua esperienza biografica, i documenti emersi permettono in particolare di avviare una riconsiderazione ad ampio raggio del suo ruolo di virtuosa di musica. Grazie a un inedito carteggio, qui presentato e analizzato, è possibile delinearne l’attività di insegnante, all’interno una rete di intensi scambi musicali che supera i confini della città pontificia. Nel 1662, infatti, a Francesca fu affidato l’insegnamento di Angela Soci, una giovane musicista per conto del cardinale Giovan Carlo de’ Medici, che avrebbe voluto poi prenderla al servizio della corte fiorentina. La virtuosa romana dedicò diversi mesi alla formazione della giovane cantante. In questa prospettiva, il caso di Francesca Campana appare assai illuminante, perché permette di di far luce su un’ampia rete sociale e professionale intorno alle virtuose di musica, e su aspetti finora nascosti del rapporto maestra-allieva, sulle pratiche di insegnamento vocale e strumentale e, infine, di osservare in parallelo particolari aspetti della mobilità dei musicisti e della circolazione del repertorio.

 

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Pubblicato

2024-12-12

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Sezione

Articoli