Between Music and Painting

Walter Ruttmann’s Opus Films

Autori

  • Henry Balme

Abstract

Dopo la Prima guerra mondiale, molti artisti d’avanguardia europei avviarono una riflessione sui possibili sviluppi delle ricerche condotte nel campo della pittura astratta. In particolare, il regista Walter Ruttmann (1887–1941) ipotizzò che anche le arti visive dovessero esplorare la dimensione della temporalità che è propria della musica, sperimentando la possibilità di realizzare “un ritmo temporale di eventi ottici”. Per testare la sua teoria Ruttmann realizzò il film d’animazione astratto Lichtspiel Opus I, che venne proiettato per la prima volta in un cinema di Berlino nel 1921, con l’accompagnamento di un pezzo per quintetto d’archi appositamente composto da Max Butting. Per i suoi film astratti successivi (Opus II–IV, 1922–25) Ruttmann decise di non coinvolgere altri compositori e di non commissionare nuovi pezzi, perché probabilmente si trovò di fronte al seguente dilemma estetico: la dimensione sonora della musica era necessaria, oppure la natura temporale (ovvero musicale) del film rendeva il suono obsoleto?
I primi film astratti di Ruttmann sono stati studiati soprattutto da storici del cinema come Jeanpaul Goergen, Michael Cowan e Gregory Zinman; tali studiosi non hanno preso in considerazione la funzione della musica nella poetica del pittore-regista, mentre questo articolo si concentra proprio sul ruolo specifico giocato dalla musica. In particolare, si dimostra come il film sonoro Lichtspiel Opus I e il film muto Opus II–IV esprimano due concezioni radicalmente diverse, riconducibili rispettivamente alla sfera dell’intermedialità e a quella della specificità del mezzo. L’analisi di queste opere consente infine di evidenziare come artisti e critici abbiano rinegoziato lo statuto artistico del film, nel quadro delle sperimentazioni condotte in ambito musicale e pittorico nella Repubblica di Weimar.

https://www.lim.it/it/chigiana/6407-between-music-and-painting

Pubblicato

2023-12-11