Music, Mimetic Manipulation, and the Politics of Power in Imperial Germany
Abstract
L’articolo esamina le diverse modalità di potere operanti nel diciannovesimo secolo (dal soft power al biopotere, fino ad altre forme più coercitive di potere disciplinare), e il modo in cui si sono servite della musica. L’indagine si concentra sulle relazioni tra meccanismi di potere ed effetti della musica sul corpo e sulla mente, utilizzando la teoria mimetica per mettere in luce la valenza della musica come agente del potere politico. Attraverso l’analisi di testi e pratiche della Germania di epoca imperiale, vengono presi in esame i modi in cui il regime e gli enti ad esso collegati hanno usato la musica come mezzo per ottenere consenso e manipolare le masse. Partendo dalla critica della mimesis wagneriana elaborata da Nietzsche, vengono approfonditi concetti di più ampia portata legati al potere mimetico della musica, come la sua capacità di fungere da “macchina di identificazione” che permette di aggregare gli individui e di veicolare un senso di collettività e di appartenenza. L’articolo si concentra su tre esempi di manipolazione mimetica: la musica come strumento di esercizio di soft power durante il regime di Guglielmo II; il ruolo della musica al servizio del potere disciplinare e come mezzo per diffondere il militarismo; l’impiego della musica per strumentalizzare i soggetti coloniali e uniformarli all’immagine dei sovrani dell’impero.
https://www.lim.it/it/chigiana/6603-music-mimetic-manipulation