Nobilissime logge per la Real Corte
Usi, pratiche, significati dei palchi reali nei teatri italiani del primo Ottocento
Abstract
Le grandi logge che nei teatri vengono definite a seconda dei casi Reali, Imperiali, Granducali o di Corona sono presenti in pressoché tutte le sale all’italiana costruite tra la fine del diciottesimo secolo e la costituzione del Regno d’Italia nel 1861. Assolvono al ruolo di luoghi di rappresentanza del potere politico, completando così la topografia gerarchica loro connaturata. Il saggio indaga sui significati simbolici attribuiti a quegli spazi, sugli usi che ne vengono fatti, sulle trasformazioni che eventualmente conoscono, a partire da affondi archivistici su alcuni grandi teatri, in particolare quelli di Venezia, Torino, Napoli e Parma. Quanto e come i teatri sono dunque utilizzati nel primo Ottocento come luoghi di rappresentanza reale e si inseriscono nel quadro del rilancio postrivoluzionario delle monarchie? A partire dal caso di Venezia, dove il valore simbolico del palco imperiale diventa particolarmente evidente durante la fase repubblicana del 1848, il contributo prova a rileggere alcune politiche culturali sviluppate negli stati italiani restaurati, per arrivare infine a mostrare che le sale teatrali tendono a configurarsi nella prima metà dell’Ottocento come spazi ibridi tra monarchia e mercato, tra rinnovate esigenze di valorizzazione dinastica, obiettivi produttivi e spettacolari degli impresari, esigenze e richieste del pubblico.